Uffi è arrivato l'inverno :(
in effetti alla fine di Novembre te lo puoi anche aspettare, tanto più che sabato scorso andavi in giro in t-shirt e ti lamentavi del caldo! Però che tristezza... Dopo un po' ti ci abitui e ti piace anche ma, intanto, ti tiene lontana dalla Case Vecchie... Già... ora di vecchio é rimasto poco (piccolo dolore al cuore) tuttavia, la loro energia esce ugualmente da sotto il recente strato di sabbia e cemento, rigorosamente senza intonaco così da sembrare più rurale ma, è poca roba rispetto al vecchio che ha coperto... E Cuoredoro ancora insiste che andava intonacata di bianco per sembrare "più pulito", scherza dicendo che prima o poi lo farà d'iniziativa ma, in fondo, sono sicura che anche lui capisce che a volte nulla è più pulito di ciò che sembra sporco. Inoltre legge troppa convinzione nei miei occhi e si arrende. Le Case Vecchie sono il simbolo di molte cose: il sogno di partire e il bi-sogno di restare... ma alla giusta distanza. Sono le persone con cui lì ho chiacchierato tante volte e che adesso non ci sono più; quelle vecchie mura senza fondamenta (che pure sono lì da oltre 150 anni) hanno come il potere di trattenere lì un po' del loro Spirito e di rendermelo visibile di tanto in tanto e, a volte, mi rimandano persino un po' la loro voce... Le Case Vecchie sono l'angolo oltre il quale faceva capolino la paura nelle ser d'inverno in cui finiva la legna per il camino e serviva un ultimo ceppo per non fare estinguere la brace durante la notte. Sono i sogni di ristrutturarla con quel magnifico camino al centro e poi il bi-sogno di ristrutturarle comunque, anche senza camino al centro, perché vivere nel passato non si può ma il cuore non ne vuole sapere di dimenticare. Le Case Vecchie sono la poltrona-letto blu e il soffitto con i pannelli di polistirolo sopra cui sentivi scappare lesti i topi, sono l'odore del legno intriso di vino, l'odore del mosto e dello zolfo, l'odore " ra rappughia" buttata dietro il muro, l'odore "ra 'mprimitura" e della goccia d'olio per lavorarla, la visione di sua eccellenza " a purtiedda" e sua maestà "a canniedda". Le Case Vecchie sono l'odore del fuoco con le bottiglie di salsa a cuocere, l'odore del carbone che sfumava e il rumore tintinnante del rastrello che lo tirava fuori dal forno, l'odore del bidone di nafta per la motozappa e il rumore delle curve e dei giunti di deviazione dei tubi di lamierino. Sono le estati torride a innaffiare i limoni e "pinza e ferro filato" per allungare il tubo di gomma. Le Case Vecchie sono la "casa della Vespa" e quella "dei cani", la "casuzza delle zappe" e la "casa del vino", il forno e " a tannura", il nespolo e il filare di asparagi, i gigli "ra Matri Rusariu", le fresie nella latta arrugginita delle sarde salate e i narcisi selvatici. Le Case Vecchie sono la Chiesa Vecchia e la Pentola d'oro. Le Case Vecchie sono la mia essenza e la mia natura, tutto il passato che ha creato il presente e tutto ciò a cui devo tornare per guardare al futuro. E magari piove e fa freddo, non posso andare a passarci qualche ora facendo finta di sistemare, solo per farmi raccontare storie mia vissute. Non posso andare per ore ma, quando un legame è davvero forte, basta anche un minuto per farsi dire " te lo ricordi...?" E poi andare via e continuare a fantasticare.
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